Poco tempo, buona compagnia, piccolo tour spettacolare. Prima uscita ebike 03.04.2023

Bella idea. Anche a noi piacerebbe” dice Tobi. “Se riusciamo ad organizzarci con i bambini possiamo andarci domani mattina” dico a Gabriele. Si aggiunge Jonas“Ok, se il giro dura solo qualche oretta, mi aggrego anche io”.


È quasi finita la stagione invernale, gli impianti sono ancora aperti per qualche giorno. Da settimane ormai sono arrivate le nuove ebike per la stagione estiva, ma non abbiamo ancora avuto l’occasione di provarle. La voglia di fare un giro in bici è enorme.

Così dopo un aperitivo fra amici decidiamo che domani andiamo.

Jonas e Tobias (i miei cugini tedeschi) sono amanti della muscolare, e non c’è verso di fargli provare la ebike. Ogni volta che si inizia a parlare di bici c’è una sorta di schieramento tra muscolare ed ebike. Questa volta però, non avendo con sé le loro bici, li ho convinti a provare le ebike. Partiamo con le novità di quest anno. Siamo curiosi di avere un feedback riguardo i nuovi arrivi.

Appuntamento alle 11 di mattina, davanti al noleggio. La giornata è promettente, il sole inizia a riscaldare l’atmosfera. Finalmente portiamo all’aria aperta le nostre compagne di viaggio:


Tobi (il più allenato fra di noi) prende la NOX Helium All MTb 5.9, una bici dal colore rosso accesso accattivante. Particolarità: definita light ebike, motore Fazua 60 nm, geometria tra l’all mountain e l’enduro, batteria da 250 Wh.

Jonas prende la Merida e-one sixty 500, colore nero elegante. Motore Shimano 85 Nm. Merida non delude mai, questa bici mi ricorda l’aspetto di un cavallo potente ed elegante.

Leonie prende la NOX Hybrid All MTN 5.9, ebike con batteria da 730 Wh, geometrie e gomme da enduro, motore Brose con 95 Nm. Già solo da queste caratteristiche ci aspettiamo che sia Lei a domare il passo, grazie alla sua super potenza.

Io e Gabriele ci teniamo strette le Merida 10 K, ebike Top di Gamma, ammortizzatore e fodero in Kashima, gommazze da enduro, motore Shimano (ad oggi il mio preferito).


Zaino in spalla, casco sulla testa e si parte :-)


Dopo una lunga stagione invernale decidiamo di riscaldarci facendo la ciclabile fino a Mazzin, le nostre gambe non sono proprio al top, ma ce la caviamo. Bellissimo sentire lungo il torrente i suoni e l’aria di primavera che sta prendendo il posto delle ultime chiazze di neve. Arrivati a Mazzin prendiamo la strada sterrata che porta direttamente a Muncion.

Passiamo dalla strada Veia de Muncion, tra i vecchi fienili del paese. É sempre bello questo posto, sembra di essersi fermati nel tempo.

Procediamo sulla strada che porta in direzione Gardeccia, ma poco dopo la zona Soal svoltiamo a sinistra per prendere una ripida salita che ci fa uscire direttamente sulla pista Vajolet 1 del Catinaccio. Finora le gambe vanno ma nei punti più ripidi ci facciamo dare una spinta in più dall’ebike. Dobbiamo prendere tutti ancora confidenza con le nuove ebike, ed il terreno sterrato con sassi di medie dimensioni è un buon allenamento :-)

Gabriele si porta avanti e fa strada, è lui che conosce bene la zona, destinazione “Pra Repe”. Tobi è il chiudi fila, nonostante abbia una ebike light, con minor potenza non ci stacca di molto. La sua paura più grande è rimanere senza batteria, e quindi cerca di risparmiare molto sull’assistenza.

Dopo aver imboccato altre strade forestali, proseguiamo al fresco, coperti dall’ombra degli abeti che si ergono tutti intorno a noi, hanno l’aspetto ancora un po’ stanco dall’inverno, ma pronti per ricaricarsi con i raggi del sole.


Dopo circa 20 min di pedalata eccoci arrivati. Come dal nulla, davanti a noi si apre un ampio prato molto piano (da qui il nome “Pra Repe”). In così poco tempo (sono trascorsi più o meno 40 min dalla nostra partenza) abbiamo raggiunto questo posto incantevole. In mezzo ai prati ci sono delle panchine dove fare un pick nick. E così facciamo. Scendiamo dalle ebike, apriamo gli zaini, e stuzzichiamo lo speck e il formaggio che abbiamo portato con noi. Più in là c’è un altra panchina rivolta verso valle. Ci avviciniamo, ora ci sembra di essere sul palcoscenico di un teatro all’aperto. La vista è mozzafiato: sotto di noi si vede tutta Pozza, accerchiata dalle montagne “Cima 11 e Cima 12”. Che spettacolo.

Facciamo qualche scatto ricordo. Il tempo è passato troppo in fretta senza accorgercene. É già ora di tornare a casa. Proseguiamo in direzione Vigo, poi ci dividiamo.

Leonie e Tobi proseguono per arrivare sulla strada panoramica che collega Pozza e Vigo, mentre io Gabriele e Jonas prendiamo un sentiero, diciamo una scorciatoia per scendere più in fretta. Qualche punto troviamo radici e sassi che rendono il trail più tecnico, ma alla fine riusciamo ad imboccare anche noi la strada verso casa.


In così poco tempo, abbiamo raggiunto un posto in mezzo al bosco, ma allo stesso tempo piano e aperto, ideale per meditare e lasciar andare i pensieri quotidiani.


Le nostre compagne di viaggio sono state delle ottime partner, il giro è un po’ corto per dare una valutazione completa, ma possiamo dire sicuramente questo: “chissà quante belle uscite faremo ancora insieme